Il Corriere
dell'Umbria (1870-1877)
(1998)
di Marika Di Cesare ©
(abstract di tesi di laurea,
relatore prof. Bianca Maria Brumana, Università degli studi di Perugia,
Facoltà di Lettere e Filosofia, a. a.
1998-99)
Il Corriere dell’Umbria viene pubblicato a
Perugia dalla tipografia Bartelli a partire dal 1° aprile 1870. È un
quotidiano politico, economico e amministrativo; ufficiale per gli atti
amministrativi e giudiziari della provincia di Perugia. Vi si pubblicano non
solo articoli che trattano di politica, economia, cronaca italiana (in
particolare locale) ed estera; ma anche, grazie a una concessione
governativa, annunci legali a pagamento, al prezzo di 25 centesimi per
riga. Dopo la salita al potere della
Sinistra storica (marzo 1876), tutti i giornali ufficiali vennero soppressi,
in quanto ritenuti fiancheggiatori del governo della Destra storica, che ne
aveva permesso la nascita e la sopravvivenza con lo scopo dichiarato di
appoggiare l’attività governativa. Il Corriere dell’Umbria venne
allora trasformato in un giornale di annunci, di formato più piccolo, con
qualche mutamento delle rubriche (ottobre 1876). Tuttavia la nuova formula
non ebbe successo, tanto che, privo dei sostegni economici governativi, fu
costretto a fondersi (aprile 1877) con un altro giornale locale, Il
progresso, organo stampa dell’Associazione monarchico-costituzionale. Non
è casuale l’unione con un giornale dichiaratamente nostalgico del governo
della Destra: infatti il Corriere dell’Umbria era di tendenza
liberale-moderata, come testimonia il programma apparso sul primo numero
dell’aprile del 1870.
Il giornale consta di quattro pagine a quattro
colonne (non numerate fino all’ottobre del 1876); nella prima pagina si ha di
frequente la rassegna della stampa italiana, la rassegna politica, le
appendici culturali; nella seconda pagina le notizie dall’Italia e
dall’Estero; nella terza la cronaca locale, l’ufficio di stato civile di
Perugia, i telegrammi, a volte la borsa di commercio; nella quarta la
pubblicità.
Gran parte degli articoli pubblicati sono spesso
ripresi da altre testate giornalistiche; fa eccezione la cronaca locale,
sempre curata dalla redazione perugina, che si avvale di articoli
originali.
Proprio nell'ambito della cronaca locale si
trovano interessanti notizie di carattere musicale. Si possono leggere avvisi
di concerti della banda musicale (militare o cittadina), con il relativo
programma (autori e titoli dei brani), nonché il giorno, l’ora e il luogo
dell’esibizione.
Stessa finalità informativa hanno gli avvisi dei
"trattenimenti" musicali, anch’essi con relativo programma (autori,
titoli dei brani e interpreti), nonché il giorno, l’ora e il luogo
d’esibizione.
Particolare importanza hanno gli avvisi delle
rappresentazioni d’opera, in cui, a volte, viene citato l’intero cast
coinvolto nell’allestimento. Durante le stagioni deputate a queste
rappresentazioni (la stagione autunnale e la stagione del carnevale)
addirittura sono frequenti gli avvisi non solo delle repliche delle opere, ma
anche delle serate a beneficio dei vari interpreti.
In cronaca locale si possono trovare anche delle
recensioni sia sulle rappresentazioni d’opera, sia sui
"trattenimenti" musicali, articoli di rado firmati. Sempre firmate,
invece, sono le appendici musicali, collocate in genere nel taglio basso
della prima pagina, con seguito sulla seconda, a volte sulla terza, ovvero
nello spazio riservato anche alle appendici letterarie. Queste appendici,
spesso intitolate “Rassegna musicale”, sono rubriche specializzate in cui si
parla di preferenza degli allestimenti d’opera. Sono scritte con linguaggio
forbito, a volte tecnico, di stampo classicheggiante, che lascia trasparire
la preparazione culturale e musicale degli autori.
Firme prestigiose sono quelle di Gino Monaldi, e
di Gio. Battista Rossi-Scotti, musicografo, cultore dell’opera del perugino
Francesco Morlacchi.
È rilevante la presenza di appendici musicali e
di articoli di carattere musicale in cronaca locale (tanto da far somigliare
il Corriere a una rivista musicale) in occasione d’un vero e proprio
evento musicale: la rappresentazione dell’Aida nell’agosto del 1874, per la
riapertura del Teatro Morlacchi. A questo allestimento, infatti, partecipano
interpreti di fama internazionale: Maria Waldmann (Amneris), Antonietta
Pozzoni (Aida), Salvatore Anastasi (Radames) Gustavo Moriami (Amonastro),
Emilio Usiglio (direttore) e il Luigi Mancinelli (sotto direttore). In questa
particolare circostanza, le recensioni non solo valutano le capacità degli
interpreti, ma alimentano la polemica tra wagneriani e verdiani,
testimonianza indubbia della connessione di questo ambiente musicale
provinciale con il mondo musicale nazionale e internazionale.
|