Ricerche su periodici musicali italiani

1

Maria Girardi

I periodici musicali veneziani nell'Ottocento

2

Tiziana Grande

I periodici musicali napoletani nella seconda metà dell’800

3

Consuelo Giglio

I periodici di interesse musicale pubblicati a Palermo nel XIX secolo e all’inizio del XX

(Nell’ambito della IAML and IASA Joint Annual Conference, tenutasi a Perugia nel settembre 1996,

sono stati presentati quattro interventi sui periodici musicali italiani,

i cui abstracts vengono qui pubblicati per gentile concessione degli autori e della IAML Italia.

Gli Atti del Convegno sono in corso di pubblicazione per iniziativa della IAML Italia)

 

I periodici musicali veneziani nell’Ottocento (1996) 
 

di Maria Girardi ©  
        A Venezia, durante il secolo scorso, ebbero importanza, diffusione e gradimento da parte del pubblico periodici di diversa natura, rigogliosi sì, ma spesso effimeri e contenenti informazioni occasionali, aneddotiche, episodiche o curiose. Tuttavia, a differenza della "Gazzetta di Venezia", periodico che in assoluto occupò una posizione di preminenza e che sotto titolazioni leggermente diverse ebbe un’uscita ininterrotta e assidua tra la fine del ’700 e il nostro secolo, la presenza di periodici di argomento musicale e letterario-artistico fu assai discontinua, in quanto legata perlopiù a esperimenti, a gestioni fallimentari e al favore non sempre costante del pubblico.  

        In ordine di tempo, sulla falsariga del fortunato "La donna galante ed erudita. Giornale dedicato al bel sesso" (1786-1788), nel 1826 nasceva il "Teatro La Fenice. Almanacco Galante dedicato alle Dame", una pubblicazione annuale che, per un quindicennio, offrirà una serie di medaglioni biografici dei più celebri artisti esibitisi alla Fenice e una puntuale rassegna degli spettacoli di quel teatro. Promosso dall’editore Giuseppe Orlandelli, l’Almanacco, redatto da una diligente penna anonima, avrebbe poi accolto tra il 1839 e il 1840 una prima messa a punto della storia del Teatro La Fenice, dalla sua edificazione al 1838, estesa da Giovanni Casoni.  

        Qualche anno più tardi presso l’editore e tipografo Paolo Lampato, il 6 luglio 1833 iniziava la pubblicazione de "Il Gondoliere, giornale di amena conversazione", uno tra i più validi periodici veneziani, soprattutto per gli argomenti musicali e operistici trattati. Esso si confermava come la continuazione migliorata di un altro giornale, "La moda" (1832-1845), avviato sempre dal Lampato. "Il Gondoliere" beneficiò della figura del dotto letterato Luigi Arminio Carrer che lo diresse dal 1834, intensificando soprattutto la rubrica dedicata agli spettacoli. Il periodico, che vide avvicendarsi tra i suoi compilatori il Carrer, Giorgio Podestà, Pietro Cecchetti, Giuseppe Vollo, Federico Vulten e Giovanni Peruzzini, durante i suoi quattordici anni di vita (le pubblicazioni cessarono il 16 febbraio 1848) accolse recensioni di spettacoli di grande risonanza, racconti musical-anedottici e articoli sulla letteratura musicale contemporanea redatti in forma accessibile a tutti.  

        Ma, seppure di breve durata, il giornale che meglio a Venezia indirizzò i suoi sforzi verso la promozione e la diffusione di argomenti e recensioni teatrali si rivelò "L’Apatista, giornale di teatri e varietà" (1834-1837), edito da Federico Lampato. Il settimanale, privo di illustrazioni o di allegati musicali, pubblicava avvisi e recensioni di spettacoli veneziani, stralci desunti da diversi giornali su spettacoli andati in scena in altre città, accanto a rubriche di informazione varia, aneddoti e recensioni librarie.  

        Simile a "Il Gondoliere", sia per formato che per contenuti, era anche "Il Vaglio, antologia della letteratura periodica" (1836-1852): tra i suoi compilatori figuravano Tommaso Locatelli, Giorgio Podestà, Francesco Gamba, Angelo Thorner, Arrigo Bocchi e, sporadicamente, nomi prestigiosi come quello di Felice Romani. Altro periodico esemplato sul modello dei precedenti fu "La Cicala, giornale di teatri, mode e qualche altra cosa", avviato nel 1838 ma cessato dopo soli 22 numeri, a cui collaborarono Pietro Tonassi e Pasquale Negri.  

        Vita ancor più effimera ebbe invece l’unico periodico comprendente un’antologia di brani musicali: "Euterpe Veneta. Diario Musicale di Componimenti Vocali e Strumentali lavorati da chiari compositori compilato dal Maestro Sig.r Antonio Buzzolla coll’appendice di alcuni cenni sopra la musica e le sue novità". I cinque fascicoli complessivi, stampati dalla litografia Barozzi nel 1839 per conto dell’editore F. Offacio, contenevano ariette di autori minori e curiosità, canzonette e altri brani ridotti per pianoforte dello stesso Buzzolla, oltre ad articoli su argomenti o a carattere culturale o informativo sulle novità teatrali veneziane. La rivista, in considerazione anche della allora scarsa divulgazione a Venezia di lavori prodotti da musicisti locali, si prefiggeva di donare agli amatori di musica un interessante florilegio di composizioni salottiere.  

        Di scarso rilievo furono i periodici promossi negli anni successivi, assai poco generosi nel fornire recensioni musicali e teatrali: "La Fenice, enciclopedia contemporanea di scienze lettere ed arti" (1843); "L’Omnibus, letture popolari di storia, letteratura, curiosità, arti e mestieri" (1846-1848); "Il Pescatore, giornale di scienze, lettere, arti, amenità, mode e teatri" (1846-1848); l’"Emporeo Artistico-Letterario, ossia raccolta di amene lettere, novità, aneddoti e cognizioni utili in generale con disegni intercalati al testo" (1846-1847).  

        Al contrario meno superficiali si rivelarono gli articoli apparsi su "L’Annunciatore, giornale di interesse comune" e "I Fiori, giornale pei giovanetti, pegli adulti. Varietà, belle arti, teatri, mode ecc.". Il primo, fondato da Luigi Plet (importante figura di letterato e musicista attivo a Venezia dopo il 1830, noto per aver stampato il trattatello Sopra la vocale lettura della musica e sopra l’arte del canto e per aver promosso nel 1854 un Istituto Musicale), nei due soli anni di vita (1850-1851), pubblicò considerevoli articoli sull’arte del canto, precise cronache teatrali e succosi medaglioni artistici su Gaspare Spontini e Antonio Buzzolla. Il secondo, nato con buoni intenti, come dimostrano le non poche recensioni teatrali e i restanti articoli di carattere musicale, cessava le pubblicazioni alla fine del 1853, dopo soli nove mesi di attività.  

        Per esemplarità e acume si segnalano invece i 16 volumi messi insieme da Tommaso Locatelli e poi dallo Zaiotti, con il titolo L’Appendice alla Gazzetta di Venezia. Prose scelte di Tommaso Locatelli, contenenti una silloge di articoli comparsi tra il 1828 e il 1867 che documenta in maniera inequivocabile ed eloquente le attività musicali e teatrali della città lagunare.  

        Nella seconda metà del secolo iniziative analoghe a quelle elencate subirono però una drastica flessione, a eccezione di sporadici esempi costituiti da tre periodici: "Veglie Veneziane, periodico di letteratura e arte" (1877); "Rivista Mondana Letteraria-Artistica" (1894); e infine "La Scuola Veneta di Musica Sacra. Rivista liturgica musicale" (1892-1895), fondata e diretta da Giovanni Tebaldini, uno dei promotori del movimento ceciliano, all’epoca vicemaestro della Cappella di S. Marco. L’intento era quello di fornire ai lettori e ai cultori di musica sacra articoli pertinenti redatti da Tebaldini stesso e da Luigi Bottazzo, spesso affiancati da dispense separate contenenti brani (da Zarlino a Perosi) di autori trattati nel corso degli articoli.  
 
 

I periodici musicali napoletani nella seconda metà dell’800 (1996)  
  

di Tiziana Grande ©  
        Nella seconda metà del secolo scorso a Napoli furono stampati circa duecento periodici di interesse musicale, nell’ambito della straordinaria fioritura di giornali e periodici che coinvolse l’Italia intera e che, solo a Napoli, vide la nascita di circa 1.200 testate dal 1860 al 1899.  

        Restando ai periodici musicali e di interesse musicale, la loro diffusione fu legata agli eventi politici dell’epoca. Se il decennio 1850-1860 fu caratterizzato dalla nascita di un grande numero di periodici che si occupavano di musica e arte in genere, poiché essi non dovevano sottostare alla censura imposta dalla represione dei moti del 1848, gli anni dell’unità nazionale, invece, furono caratterizzati da un’ondata di giornalismo politico. Durante gli anni ‘70, al contrario, per il calo progressivo della tensione politica, iniziò di nuovo a svilupparsi una stampa più "piacevole" e gli argomenti letterari, teatrali e musicali presero decisamente il sopravvento su quelli storici, politici e sociali.  

        La "Gazzetta musicale di Napoli", pubblicata tra il 1852 e il 1868 da Girard, il più importante editore musicale a Napoli di quegli anni, può essere considerato il punto di partenza per un discorso sui periodici musicali napoletani. Essendo il primo periodico musicale in senso stretto, per struttura e taglio, la "Gazzetta" rimase per lungo tempo uno dei rari esempi, per Napoli, di pubblicazioni che potevano vantare una solida situazione economica, grazie alla quale potè sopravvivere alla smisurata quantità di periodici pubblicati da associazioni di amatori e di musicisti. I suoi scopi furono soprattutto commerciali, ma con importanti effetti in campo culturale e artistico. Proprietario ed editore fu Teodoro Cottrau, titolare della casa editrice Girard (ora Stabilimento Musicale Partenopeo), principale artefice del successo del periodico. Con l’unità d’Italia, la proliferazione di un gran numero di associazioni musicali condizionò la stampa periodica, sia indirettamente sia direttamente con la pubblicazione di propri giornali. Tra questi, il "Monitore del Circolo Bonamici", pubblicato dal 1865 al ’67, fu l’organo della più importante associazione sorta a Napoli in quegli anni, la quale, oltre a organizzare concerti, conferenze e concorsi, allestì una biblioteca musicale per i soci e, soprattutto, organizzò nel 1864 il Primo Congresso Musicale Italiano.  

        Nel luglio 1868, come ideale continuazione della "Gazzetta musicale di Napoli", fu fondato da Luigi Mazzone il periodico "Napoli musicale". In realtà assai diverso dalla "Gazzetta", il nuovo giornale si indirizzava a un pubblico più ristretto - come testimonia il successo riscosso negli ambienti legati al Conservatorio - rispondendo in questo modo all’impellente richiesta di specializzazione che il grande successo della stampa quotidiana imponeva alle pubblicazioni "di settore". Gli spazi dedicati alla critica musicale in senso moderno erano monopolizzati dalla stampa quotidiana, verso la quale si indirizzavano gli interessi del pubblico degli appassionati; e per gli specialisti nascevano periodici ad hoc, come "La Musica" (1876-83) di Michele Ruta e l’"Archivio musicale" (1882-84) di Beniamino Cesi. Quest’ultimo, in particolare, fu artefice della prima pubblicazione periodica musicale italiana che nascesse con l’ambizione di essere non un giornale, bensì una rivista come oggi la intendiamo: la prima rivista musicologica italiana.  
  

 

 
I periodici di interesse musicale pubblicati a Palermo nel XIX secolo e all’inizio del XX (1996)  

 
di Consuelo Giglio ©  
        La diffusione dei periodici di interesse musicale nell’Italia dell’Ottocento presenta una significativa omogeneità geografica, comprendendo anche la Sicilia, un’area sinora rimasta ai margini della ricerca sui periodici. Scorrendo una selezione dei periodici pubblicati a Palermo (spesso di breve durata e di interesse locale), emerge, già prima del 1860, la consapevolezza dei giornalisti musicali siciliani di far parte di un contesto italiano unitario.  

        L’appartenenza dei periodici palermitani a un circuito omogeneo trova del resto conferma, da un esame della loro linea evolutiva, nelle non poche analogie riscontrabili con la più rappresentativa realtà giornalistica milanese. A Palermo come a Milano, infatti, agli inizi dell’Ottocento le notizie sulla musica si limitavano alle brevi e generiche informazioni fornite dai giornali politici; mentre più di rado i periodici culturali pubblicavano articoli d’argomento musicale.  

        I primi periodici "politico-letterari", "istruttivo-dilettevoli" e "di moda, varietà e teatri" contenenti nutrite rubriche d’argomento musicale - come "Il Passatempo per le dame" o "Il Vapore" - si diffusero a Palermo negli anni Trenta, parallelamente all’affermazione di analoghi giornali milanesi come "La Moda" o "Il Pirata". Nel decennio che seguì i fatti del 1848, molti periodici di belle arti, letteratura, teatro e varietà ("La Lira", "Rigoletto", "Buongusto", "L’Ingenuo", e così via) per adeguarsi alle nuove esigenze del pubblico, iniziarono a fare della musica il principale argomento, allineandosi così, seppure con ritardo, a una realtà più dinamica come quella lombarda. Ancora più tardi, negli anni immediatamente successivi al 1860, uscirono a Palermo alcuni periodici dedicati interamente al teatro, come il "Corriere dei teatri" e "Il Corriere teatrale". Queste testate, tuttavia, non condivisero la fortuna di altri fogli, soprattutto politici, nati nell’ambito del potenziamento post-unitario della stampa periodica cittadina. La loro fine precoce fu dovuta prevalentemente alla brevità delle stagioni d’opera e alla scarsità di agenzie teatrali.  

        La nascita di periodici dedicati interamente alla musica fu ostacolata in primo luogo dall’assenza di importanti editori musicali che potessero sostenerne la pubblicazione, come avveniva (o era avvenuto) a Milano, Napoli e Firenze. Solo nel 1894 un editore, Luigi Sandron, iniziò a pubblicare la "Sicilia musicale" (1894-1910). La "Gazzetta musicale di Palermo" (1874-76) e "La Musica" (1886), così come sarebbe stato per "L’Arte musicale" (1898), nacquero invece da iniziative individuali di musicisti legati al Conservatorio.  

        Se questi periodici ebbero vita breve, sempre sul finire del secolo uscirono altre pubblicazioni - alcune prestigiose come "Psiche" - di argomento più vario e ben più durature, che concedettero ampio spazio alla musica intesa come aspetto essenziale dell’intensa vita mondana della belle epoque, rappresentando quindi fonti documentarie più ricche e regolari rispetto alle testate specializzate. Con queste riviste, spesso caratterizzate da un’elegante veste grafica e da preziose illustrazioni, Palermo pertecipò al nuovo gusto italiano per il periodico illustrato, sull’esempio dell’"Illustrazione italiana" e della "Scena illustrata". Nei primi anni del Novecento, la città si allineò poi alla realtà nazionale con la proliferazione di giornali di pubblicità teatrale, emanazione di agenzie del settore, mentre occasionalmente uscirono riviste specializzate di impostazione più rigorosa.  

        In conclusione, si può affermare che, fra i periodici di interesse musicale stampati a Palermo nel XIX secolo, i periodici miscellanei furono più diffusi di quelli specializzati, i quali ultimi apparvero solo nei decenni post-unitari mantendosi nei limiti del giornalismo amatoriale e godendo quindi di incerta fortuna. Senz’altro difficile fu l’affermazione del giornalismo musicale "imprenditoriale", un modello rappresentato in parte dalla "Sicilia musicale" e più compiutamente dalla novecentesca "Rassegna d’Arte e Teatri" (1922-1936), per il suo elevato livello editoriale e la sua ampia diffusione.  
 

 

 

 

 

I periodici locali come fonti per una ricognizione sulle attività musicali

a Campobasso e in provincia dal 1848 al 1900  (1998)

(da: Bollettino del CIRPeM, 1997/1998)

  

di Vincenzo Lombardi ©  

 
        Scopo di questa comunicazione è informare sulla prima parte di un progetto di ricerca, ancora in fase di svolgimento, condotto per conto del Centro di Cultura dell’Università degli Studi del Molise finalizzato a rintracciare, attraverso lo spoglio dei periodici locali, gli articoli e le informazioni di interesse musicale.  
        La ricerca è stata preceduta da una fase propedeutica orientata alla focalizzazione di obiettivi pienamente raggiungibili ed alla ottimizzazione delle risorse. Essa è stata condotta partendo da informazioni rilevate da studi generali e repertori specifici.  
        L’indagine bibliografica ha permesso di reperire e censire, attraverso opere dedicate alle pubblicazioni periodiche locali, i fondi depositati presso biblioteche ed archivi pubblici e privati.  
        Non è stato agevole individuare e visitare archivi e biblioteche private e, quindi, verificare la presenza di pubblicazioni periodiche. Pertanto l’indagine, relativa a questi ultimi, non è da ritenersi esaustiva, anche se, dai dati raccolti, non sembra possibile ipotizzare la presenza di fondi ottocenteschi significativi.  
        Anche fra le biblioteche e gli archivi pubblici della provincia di Campobasso non sono stati rilevati fondi di particolare interesse sia per consistenza sia per titoli contenuti. I fondi maggiori individuati sono stati quelli dell’Archivio di Stato e quello della Biblioteca Provinciale "Pasquale Albino" di Campobasso.  
        Dall’esame delle testate contenute nei due fondi si è costatato che, per ambito cronologico, per testate rappresentate e per consistenza, quello della Biblioteca Provinciale è il più importante ed esteso tanto da contenere, per la parte ottocentesca, quello dell’Archivio di Stato.  
        In definitiva, si è ritenuto possibile scegliere il fondo Periodici Locali della Biblioteca "Pasquale Albino" come quello rappresentativo della produzione periodica locale dal 1848 al 1900 e si è ritenuto opportuno dedicare l’operazione di spoglio solo ad esso in quanto comprendente il contenuto degli altri fondi individuati.  

  

Il progetto di ricerca  

        Alberto Mario Cirese, prendendo spunto dalla vivace fioritura della stampa locale registrata in Molise nella seconda metà dell’Ottocento, nella sua opera Saggi sulla cultura meridionale (Roma, De Luca Editore, 1955, pp. 56-57), suggeriva di svolgere indagini approfondite sulle pubblicazioni periodiche locali.  
        L’idea di effettuare uno spoglio dei periodici locali per reperire informazioni e notizie utili a delineare un primo profilo della vita e delle attività musicali in Molise durante l’Ottocento, oltre a raccogliere l’invito dell’illustre studioso di origine molisana, nasce da due esperienze dirette di ricerca e studio: dal lavoro di tesi di laurea (Roma, Università La Sapienza, a.a. 1992/93) dedicato alla catalogazione del fondo musicale della famiglia Pepe di Civitacampomarano e dalla collaborazione alla ricerca del gruppo di lavoro per il Censimento e schedatura delle fonti bibliografico musicali in Molise.  
        Dai risultati di queste due esperienze è emerso un mondo di attività in campo musicale insospettato ed insospettabile che, come già per altri settori, può sicuramente indurre alla revisione dell’idea, a lungo sostenuta dalla tradizione storiografica, che inquadra la Provincia di Molise come arretrata ed isolata rispetto ai centri culturali consacrati.  

   

Il fondo Periodici Locali della Biblioteca Provinciale "P. Albino"  

        Il fondo Periodici Locali della Biblioteca Provinciale contiene 404 testate e numerosi numeri unici apparsi in Molise dal 1820 al 1996. Il fondo, sebbene non comprenda la totalità delle pubblicazioni periodiche impresse nella regione, è rappresentativo dell’intera produzione locale perché annovera tutte le più importanti e significative testate molisane attraverso le quali è possibile cogliere i momenti nodali della storia regionale dagli inizi dell’Ottocento ad oggi. Vi sono contenute 42 testate ottocentesche che, nonostante l’esiguità del numero rispetto all’intera raccolta, consistono di un totale di circa 13.000 pagine. Non ci sono periodici musicali ma, nelle pagine di quelli presenti, insieme ad articoli dedicati a temi di politica e di economia o a problemi di lavoro ed emigrazione, è possibile rintracciare articoli di cronaca, dedicati a celebrazioni, concerti, rappresentazioni teatrali, funerali, feste civili e religiose, dai quali è stato possibile ricavare nomi di musicisti, di compagnie e gruppi musicali, di bande, di editori musicali ecc. Risalta un’attenzione costante alle attività bandistiche legate alle Società Operaie o ai concerti presso i salotti "bene" di Campobasso e provincia; vengono seguiti con attenzione gli sviluppi degli studi dei musicisti locali presso il Conservatorio di Napoli, i loro risultati professionali e le loro attività concertistiche, in Italia o all’estero; vengono descritte nel dettaglio le attività liturgico-musicali nelle chiese e gli impegni delle varie amministrazioni comunali a favore delle scuole di musica.  
        In definitiva traspare un clima culturale fervido ed una grande attenzione per tutte le attività che potessero rappresentare crescita sociale e culturale.  

  
Lo spoglio del fondo  

       Il lavoro, ancora in corso, viene condotto in maniera sistematica procedendo cronologicamente allo spoglio delle singole testate.  È stato già spogliato il 70% del fondo ed sono stati catalogati 750 articoli. La quantità di articoli rinvenuta nelle pagine dei periodici è superiore alle migliori aspettative e completando lo spoglio dell’intero fondo è plausibile prevedere la catalogazione di circa 1.000 - 1200 articoli.  
        La struttura della scheda di spoglio prevede la redazione di 32 campi, ognuno dei quali permette di indicizzare i records. I campi sono stati organizzati in 3 gruppi:  

- il primo per l’identificazione della testata (titolo, sottotitolo, luogo di edizione, sigla della biblioteca presso la quale è disponibile il periodico, collocazione del periodico);  
- il secondo per l’identificazione dell’articolo (anno, mese, giorno, anno seriale, numero del fascicolo, pagina, colonna, autore e titolo);  
- il terzo per la ricerca (2 campi per gli abstracts, 3 per le parole chiave, 3 per i nomi di persona, 3 per gli enti, 3 per le località, uno per eventuali annotazioni).  

        Gli abstracts sono stati redatti secondo stili diversi, in base alle necessità: alcuni sono molto sintetici: segnalano o indicano semplicemente il contenuto dell’articolo rimandando necessariamente ad esso come nel caso di articoli biografici; altri sono informativi e riportano la notizia usando, quasi sempre, parole o intere frasi del testo spogliato.  
        Nel caso di articoli più complessi, dove è stato necessario estrapolare i dati e riassumere, si è cercato di rispettare l’ordine seguito dall’autore nel testo originale.  
        Nei sommari si è cercato di formulare testi sintetici, precisi, chiari e compatti. Si sono eliminate tutte le informazioni non attinenti e le sovrabbondanze stilistiche.  
        Le parole chiave, funzionali alla ricerca post-coordinata e legate al contesto, sono state elaborate in corso d’opera. Trattandosi di un contesto specializzato si è cercato di essere mediamente analitici nella loro articolazione.  

        Per rendere più agevole la ricerca si è adottato un linguaggio non specialistico nella scelta delle parole chiave (Keyword) o dal titolo o dal testo del record. Pertanto esse si caratterizzano nei diversi casi come: Kwit (Kw in title), Kwic (Kw in context), Kwac (Kw and context), Kwoc (Kw out of context).  
        Per brevità e comodità di lavoro sono state adottate delle sigle, eventualmente modificabili informaticamente senza alcun problema. Il gruppo di sigle finora adottato è il seguente:  

- Bd = bande  
- Man = manifestazioni (nei casi in cui non è stato possibile individuare nomi di persone o gruppi ma si è ritenuto utile segnalare l’evento musicale)  
- Mus = musicisti (compositori, direttori di complessi musicali, strumentisti, cantanti)  
- Pub = pubblicazioni musicali ed editori musicali  
- SM = articoli storico-musicali, di analisi o estetica musicale di autori locali  
- Scu = scuole di musica o attività didattico - musicali  
- Str = strumenti (nel caso di notizie sulla costruzione di organi, acquisto di strumenti per le bande musicali ecc.)  
- T = teatro (nei casi di qualsiasi attività musicale svolta nei teatri o in caso di particolari eventi legati agli edifici come ristrutturazioni, incendi, demolizioni ecc.)  
- TP = tradizioni popolari  

        Sono stati considerati enti ed inseriti nei campi relativi: chiese, comitati, commissioni, famiglie, compagnie teatrali, teatri, istituti, conventi, editori, collegi, licei, convitti, conservatori di musica, circoli, società, bande, filarmoniche ecc.  
        La quantità di articoli catalogata, già di per sé significativa, è da ritenersi importante perché emblematica e rappresentativa di interessi ed attività musicali e, più in generale, della realtà culturale del territorio molisano durante il XIX secolo.  
        Già allo stato attuale dei lavori, ed a maggior ragione dopo il completamento dello spoglio, attraverso i campi di ricerca delle schede è possibile:  

- ricostruire profili bio-bibliografici di musicisti molisani, prima sconosciuti;  
- tracciare quadri più chiari sulle attività delle bande molisane, sulla circolazione in Molise di quelle di regioni limitrofe e sui rapporti fra bande e Società Operaie;  
- reperire informazioni su tradizioni, canti e strumenti popolari e descrizione di riti ormai perduti;  
- rintracciare notizie sulle rappresentazioni operistiche nei teatri regionali, sulle compagnie e sui repertori eseguiti;  
- leggere descrizioni puntuali delle feste in musica e dei concerti nei salotti delle famiglie notabili di Campobasso e provincia e i resoconti sugli eventi musicali civili e religiosi dei centri più importanti della provincia.  
   
        Dai dati emersi risulta necessario procedere ad una più approfondita indagine. Infatti ogni singola notizia rimanda a verifiche attraverso fonti archivistiche o documentarie da rintracciare e studiare, ad indagini "sul campo", a ricerche presso istituti e associazioni di altre regioni.  
        Si potrebbe verificare la fattibilità di un’ipotesi di ricerca di ampio respiro, da condurre attraverso il recupero di tutte le fonti utili che indaghi, dopo aver inquadrato lo stato di fatto degli studi musicologici ed etnomusicologici in Molise, almeno nei seguenti settori:  

- Musicisti molisani, ricerca bio-bibliografica;  
- Fondi bibliografico-musicali;  
- Strumenti musicali, tradizione organaria e di liuteria;  
- Scuole di musica, produzione didattico-musicale e letterario-musicologica;  
- Tradizione bandistica;  
- Teatri, stagioni operistiche, compagnie melodrammatiche, cantanti, attività musicali amatoriali, orchestre e società filarmoniche.  
     

 

 Le testate ottocentesche del fondo Periodici Locali della

 Biblioteca Provinciale "Pasquale Albino" di Campobasso

 

   
 - Giornale Economico Rustico del Sannio (Campobasso, 1820)  
A. (1820), 1-6; A. (1822), maggio, giugno; A. (1823), gennaio-giugno; A. (1824), gennaio-dicembre; A. (1825), gennaio-giugno; A. (1826), gennaio-dicembre; A. (1827), gennaio-dicembre; A. (1828), gennaio-dicembre; A. (1829), gennaio-giugno; A.X (1830), gennaio-giugno; A.XI (1831), gennaio-giugno; A.XII (1832), gennaio-giugno; A.XIII (1833), luglio-dicembre; A.XV (1835), gennaio-giugno; A.XVI (1837), primo semestre  

  - Giornale degli Atti dell’Intendenza della Provincia di Molise (Campobasso, 1838)  
A. (1838), 1-37; A. (1839), 1-37; A. (1840), 1-37; A. (1842), 1-34; A. (1850), 1-34; A. (1851), 1-29; A. (1852), 1-25; A. (1853), 1-36; A. (1854), 1-33; A. (1855), 1-25; A. (1856), 1-29; A. (1857), 1-33; A. (1858), 1-28;  
A. (1859), 1-33; A. (1860), 1-25  
* In tutte le annate sono presenti numerosi supplementi  

  - Il Sannita. Giornale di politica scienze, agricoltura, arti e commercio (Campobasso, 1848)  
A.I (1848), 1 ottobre  

  - Il Sannita. Giornale di politica scienze lettere, arti [...] (Campobasso, 1848)  
A.I (1848),1-24  

  - Giornale degli Atti del Governo della Provincia di Molise (Campobasso, 1860)  
A. (1860), 26-31, suppl.; A. (1861), 1-27, suppl.  

  - Il Sannita. Giornale della Provincia di Molise (Campobasso, 1860)  
A.I (1860-62), 1-25, suppl.11  

  - Il Sannita Unitario. Giornale della Provincia di Molise (Campobasso, 1862)  
A.I (1862), 1-3  

  - Il Sannita Unitario (Campobasso, 1865)  
A.I (1865), 1-19, 21  

  - Foglio periodico della Camera di Commercio ed Arti della Terra di Lavoro, Molise e Benevento (Caserta, 1865)  
A.IV (1868), 22  

  - La Voce del Sannio (Campobasso, 1867)  
A.I (1867-68), 1-8, 10-14, 16-25, 28, 29, 31-34  

  - Gazzetta della Provincia di Molise (Campobasso, 1867)  
A.I (1867), 2-13; A.II (1868), 1-26; A.III (1869), 1-52; A.IV (1870), 1-52; A.V (1871), 1-51, 45 bis; A.VI (1872), 1-100, suppl. 86; A.VII (1873), 1-49; A.VIII (1874), 1-50, suppl.1-14, 16-21, 23, 23 bis, 24-50; A.IX (1875), 1-50, suppl.1-30; A.X (1875-76), 1-85, suppl.79  

  - Bollettino del Comitato Medico Provinciale di Molise (Campobasso, 1869)  
A. (1869), 1  

  - La Palestra del Sannio (Campobasso, 1870)  
A.I (1870), 3-49; A.II (1871), 1, 2, 4, 7, 8, 10, 12, 13, 17, 22, 25, 27, 28, 33; A.III (1872-73), 1, 7, 11, 13, 14, 17, 19, 20, 23, 24, 26, 27, 29, 31-33, 35, 39-50  

  - Il Frentano (Larino, 1872)  
A.I (1872), 1-9; A.II (1873), 10-12; A.III (1873-74), 1-9, 11, 12; A.IV (1874-75), 1-14; A.V (1875), 1-3, 5-10; A.VI (1876), 1-15; A.VII (1877), 1-4, 6, 10  

  - Il Suggeritore (Isernia, 1873)  
A.I (1873), 2-3  

  - La Democrazia alla Moda (Campobasso, 1876)  
A.I (1876-77), 1-3; A.II (1882), 1  

  - La Libertà (Campobasso, 1877)  
A.I (1877), 1-94, suppl.30, 84, 87, 89, 91; A.II (1878), 5-7, 9, 10, 12, 14-16, 18-40, 42-84, 86-93, suppl.7, 62; A.III (1879), 3-49, 51-62, 64-66, 68-89, 95, 96, 98-102; A.IV (1880), 1, 3, 4, 6-27, 30-33, 35-46, 50-64, 66-71, 73, 74, 78 [ma 75], 76-78 bis, 80-97; A.V (1881), 1-14  

  - Isernia (Isernia, 1878)  
A.I (1878), 1-29, 31-44  

  - Il Biferno (Larino, 1878)  
A.I (1878), 1-20; A. II (1882), 1-50, suppl.4, 38; A. III (1883), 15, 17, 25; A.IV (1884), 23, 26, 29-46; A.V (1885), 1-18, 20-37; A.VI (1886), 1, 2, 13-16, 27  

  - La Provincia di Molise (Campobasso, 1880)  
A.I (1880), 1-8; A.II (1881), 1-5, 7-47, 49-53, 56, 57, 60-64, 66, 68, 71, 72, 74-79  

  - Il Pensiero Sannita (Campobasso, 1881)  
A.I (1881), 1-7, 10-35; A.II (1882), 1-13, 15-17  

  - La Nuova Provincia di Molise (Campobasso, 1882)  
A.I (1882), 1-6, 8; A.II (1882), 10-13, 15-17, 20-25, 27, 28, 31, 32, 34, 37, 38, 40; A.III (1883), 12, 16, 21, 25; A.IV (1884), 24, 30, 32, 33, 35-41, 43-50; A.V (1885), 1-47; A.VI (1886), 1-18, 20, 22, 29, 32, 33  

  - Il Sannio (Campobasso, 1882)  
A.I (1882), 2, 4-9, 16, 17, 19, 20, 22-25, 27-29, 31-39, 41, 42, 45, 47, 48, 51; A.II (1883), 60, 67; A.III (1884), 125, 130-142, 144-150, 146 bis, suppl.150; A.IV (1885), 151, 153-159, 162-166, 168-184, 186-191, 193-200, suppl.156, 192; A.V (1886), 201-207, 217; A.VI (1887), 267; A.VII (1888), 285-287; A.VIII (1889), 315, 316; A.X (1891), 320-331, 333-338; A.XI (1892), 339-347, 28 marzo, 349-357, 359-365, suppl. 346, 347, 351; A.XII (1893), 1-8, 10, 12-16, 18-20, 22, suppl.10; A.XII (1894), 25, 26; Serie V (1901), 4  

  - Il Progresso (Campobasso, 1883)  
A.I (1883), 5  

  - Aquilonia (Agnone, 1884)  
A.I (1884), 14-18, 20-21, 23; A.II (1885), 1-4, 6-18, 20-22; A.III (1886), 1-17; A.IV (1887), 1-9; A.V (1888), 1  

  - La Spada di Damocle (Campobasso, 1885)  
A.I (1885), 1, 3, 5, 7, 8, 21, 23-42  

  - L’Unione (Campobasso, 1886)  
A.I (1886), 1-7, 9-31, 33-35, 39-45, 47-52  

  - Il Pensiero dei Giovani (S. Martino in Pensilis, 1886)  
A.I (1886), 2-6, 8, 9, 11, 17, 18; A.II (1887), 1, 2, 5-8  

  - Il Grillo (Isernia, 1886)  
A.I (1886), 1-3; A.II (1887), 1-52; A.III (1888), 1-51; A.IV (1889), 1-51; A.V (1890), 1-18, 20-24, 26-31, 33, 36, 38; A.VI (1891), 1-22, 24-35, 37, 39-44; A.VII (1892), 1-11, 13-21, 23-34; A.VIII (1893), 1-4, 6-33; A.IX (1894), 1-19, 22-34; A.X (1895), 1-15  

  - Dagoli e Saati (Campobasso, 1887)  
A. (1887), n.u. marzo  

  - Il Risveglio (Agnone, 1888)  
A.III (1890), 11, 12  

  - La Mosca (Lupara, 1888)  
A.I (1888), 1-6, 8, 9; A.II (1889), 1, 2, 4-13  

  - Venafro (Venafro, 1888)  
A.II (1889), 5; A.IV (1891), 1-22  

  - Vita Nuova (Larino, 1889)  
A.I (1889), 1-17; A II (1890), 18-20  

  - L’Istrice (Campobasso, 1890)  
A.I (1890), 1-21, 23-28, 30-44; A.II (1891), 1-6, 8-25, 27-40, 43-48, suppl. 2; A.III (1892), 1-8  

  - Il Battagliere Indipendente (Isernia, 1891)  
A.I (1891-92), 1, 10-23; A.II (1892-93), 1-5, 7-15, 17, 18, 20, 22, 23; A.III (1893-94), 1-8, 10-24;  
A.IV (1894-95), 1-19; A.V (1896), 1-10, 12-16; A.VI (1897), 1-7  

  - Il Molise (Campobasso, 1893)  
A.I (1893), 2-18, suppl.13; A.II (1894), 1-5 [anche A.I, 19-23]  

  - Eco del Sannio (Agnone, 1894)  
A.I (1894), 1-13; A.II (1895), 1-24; A.III (1896),1-24; A.IV (1897), 1-24; A.V (1898), 1-25; A.VI (1899), 12, 14, 17; A.VII (1900), 6; A.XXIII (1916), 2; A.XXX (1923), 6, 8; A.XXXII (1925), 11; A.XL (1933), 10  

  - Il Cittadino (Campobasso, 1895)  
A.I (1895), 2-4  

  - L’Avvenire del Sannio (Campobasso, 1895)  
A.I (1895), 1-20, 22, 24, 26-32; A.II (1896), 1  

  - Corriere del Molise (Campobasso, 1895)  
A.I (1895), 1-29; A.II (1896), 30-80; A.III (1897), 81-127; A.IV (1898), 128-167; A.V (1899), 168-211; A.VI (1900), 212-254; A.VII (1901), 255-288; A.VIII (1902), 289-325; A.IX (1903), 326-346; A.X (1904), 347-353  

  - Il Volturno (Venafro, 1898)  
A.I (1898), 1-10  

  - La Provincia di Campobasso (Campobasso, 1898)  
A.I (1898), 1-6, 8-10, 12-15, 17, 19-21, 26-37; A.VI (1901), 31 gennaio; A.VIII (1903), 3, 8, 19, 21, 23; A.IX (1904), 1, 4, 9, 13; A.X (1905), 8, 14, 22; A.XII (1907), 15-19; A.XIV (1910), 12; A.XV (1911), 9-12; A.XVI (1912), 6-31; A.XVII (1913), 1-22, 24-29, 31, 32, suppl. 24, 28; A.XVIII (1914), 1-5, 8-25; A.XIX (1915), 1-10, 12-15, 17-22, suppl. 20; A.XX (1916), 1-13, n. straord. del 24 ottobre; A.XXI (1917), 1-14; A.XXII (1918), 1-7, 9, suppl.